Disturbi da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi
e della Condotta
Nel DSM-5, il manuale diagnostico di riferimento per psicologi e psichiatri, esiste una categoria di disturbi, chiamata Disturbi da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta.
Questa include una serie di disturbi che presentano un denominatore comune: la difficoltà nell'autocontrollo delle proprie emozioni e dei propri comportamenti, che si manifesta in una sistematica violazione delle norme, delle regole del contesto in cui si è inseriti.
Le manifestazioni di questa difficoltà a regolare emozioni e comportamenti sono diverse.

Disturbo Oppositivo-Provocatorio
Mostrare un comportamento oppositivo-provocatorio significa presentare spesso e in vari contesti:
1. Un umore collerico e/o irritabile. Si è frequentemente arrabbiati, irritati o contrariati per i comportamenti altrui.
2. Un comportamento polemico e/o provocatorio. Si litiga spesso con persone che rappresentano l’autorità (genitori o insegnanti in primis), rifiutandosi di rispettare le regole da loro stabilite, in alcuni casi arrivando a sfidarle apertamente; gli altri vengono provocati di proposito e tendono ad essere accusati dei propri errori.
3. Un atteggiamento vendicativo per torti subiti (reali o presunti).
Questo genere di comportamento porta a numerosi scontri con genitori e insegnanti, minando all’adattamento del ragazzo nei vari contesti.
Disturbo della Condotta
Il Disturbo della Condotta consiste nel violare, in modo ripetitivo e persistente, le regole imposte dalla società e i diritti degli altri.
Il bambino o il ragazzo con Disturbo della Condotta mostra una certa tendenza a diventare aggressivo e prepotente, ad intimorire gli altri verbalmente o anche attraverso colluttazioni fisiche. Mostra piacere nell’infliggere dolore fisico a persone e animali intorno a lui, attribuendo poco/nullo valore alle sofferenze degli altri.
Avere un Disturbo della Condotta da bambino o da ragazzo significa aumentare le probabilità, crescendo, di sviluppare una Personalità Antisociale, di assumere comportamenti criminali o collegati all’uso di sostanze.
Inoltre, il Disturbo della Condotta porta a una forte difficoltà d’inserimento e d’adattamento nei vari contesti: aumenta quindi la probabilità di un precoce abbandono scolastico e di relazione conflittuale nella rete amicale e familiare, con tutti i disagi che ne possono derivare.


Il trattamento
Il trattamento di un disturbo della condotta si realizza attraverso colloqui clinici volti a comprendere quale sia il significato del comportamento manifestato dal bambino/ragazzo.
Una volta compreso, occorre lavorare su tre fronti:
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modificare le condizioni che creano e mantengono il disagio;
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insegnare al bambino strategie di autoregolazione, di promozione del comportamento empatico e delle abilità sociali;
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trovare insieme al famiglia delle strategie relazionali che allevino il disagio di cui è portatore e facilitino la messa in atto di comportamenti positivi.
Laddove il comportamento problematico si manifesti anche a livello scolastico, viene valutata la possibilità di coinvolgere le insegnanti nel processo di promozione del cambiamento.