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Valutazione neuropsicologica e degli apprendimenti

La valutazione neuropsicologica e la valutazione degli apprendimenti cercano di delineare un profilo di funzionamento che trovi una risposta a queste domande. 

 

Il percorso di valutazione viene effettuato in squadra da due figure professionali: una psicologica con formazione in neuropsicologia e una logopedista.

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Perché il bambino/ragazzo incontra questa difficoltà a scuola?

Perché i “metodi didattici tradizionali” non sembrano funzionare con lui?

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Si può richiedere una valutazione in caso di sospetti o accertati:

Difficoltà dell’apprendimento e DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)

Deficit mnemonici o attentivi

Deficit delle funzioni esecutive

Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)

Disturbo del Neurosviluppo congenito o acquisito

Disabilità Intellettiva

In una valutazione neuropsicologica non vengono solo ricercati i punti di debolezza: è altrettanto importante scoprire i punti di forza individuali, sui quali far leva per compensare la difficoltà.
 
Un quadro completo del funzionamento è utile sia per impostare l’intervento di potenziamento delle abilità carenti, sia per progettare, insieme alle insegnanti, un Piano Didattico Personalizzato / Piano Educativo Individualizzato (PDP e PEI) “su misura” del ragazzo.

Potenziamento cognitivo e
degli apprendimenti

Il potenziamento cognitivo è un intervento volto a migliorare le abilità deficitarie: lettura, scrittura, calcolo, problemi di concentrazione, organizzazione e pianificazione, processi di pensiero deboli.

 

Molti studi dimostrano l’importanza di questo tipo di trattamento in età evolutiva, quando è massima la plasticità cerebrale, cioè la capacità del cervello di modificarsi, acquisendo nuove abilità.

 

In presenza di difficoltà dell’apprendimento si valuta attentamente quale figura professionale possa essere più idonea a seguire il percorso di potenziamento. Esso viene strutturato sulla base di trattamenti evidence-based (tra i quali: Metodo Benso, Metodo Feuerstein, Progetto Mental Structures di Padova) che possano permettere di dispiegare al meglio i potenziali di sviluppo e di apprendimento, ossia le possibilità di “miglioramento” nelle varie funzioni.

 

Il percorso di potenziamento, inoltre, è spesso integrato a un sostegno alla difficoltà: il ragazzo va, infatti, affiancato nel percorso che lo porterà a trovare un metodo di studio e di lavoro che aggiri le difficoltà determinate dal suo disturbo. 

Andrà sostenuto nell’apprendere metodi non-convenzionali, in primis costituiti dagli strumenti compensativi, che gli permetteranno di far leva sui suoi punti di forza. 

Il sostegno, infine, può concretizzarsi anche nel porsi in un ruolo di mediazione tra il ragazzo, la scuola e la famiglia, per co-costruire un piano condiviso che permetta di agire a forze congiunte.

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